Recensione a “L’odore dei giorni” di Elisabetta Fioritti

L’Odore dei giorni, romanzo di esordio di Elisabetta Fioritti, è un viaggio che ripercorre a ritroso la vita di Barbara, personaggio che si identifica non solo con l’autrice ma, a seconda delle situazioni ed esperienze narrate, con la vita di tante donne. La rievocazione del passato dall’infanzia all’adolescenza si colora della vivacità e spensieratezza proprie di quei periodi, in cui ci si sente padroni del mondo, forti, indistruttibili, magari con qualche spunto di timidezza e timore di confrontarsi con gli altri. Poi arriva la giovinezza col risveglio dei sensi, i primi amori, i primi battiti accelerati del cuore, per proseguire nell’età adulta che si porta dietro le incombenze quotidiane, le preoccupazioni e il senso di responsabilità che diventa via via più forte con la nascita di Giuliano, il figlio accolto con festosità e consapevolezza dalla coppia. Il figlio che riempirà la vita di Barbara e di Marco e che costituirà un importante cambiamento nel loro modo di rapportarsi con se stessi e con il mondo esterno. I giorni si susseguono con i loro fatti e colori. A volte se ne percepisce persino l’odore. Un odore fresco e fragrante come le pagine del libro che scorrono veloci evocando vissuti da condividere e assaporare e che ci restituiscono immagini piacevoli e variegate. Il tutto permeato dall’amore per i propri familiari e per il prossimo e da un sano ottimismo in grado di conferire forza anche nelle situazioni all’apparenza irrisolvibili e senza via di scampo di cui, purtroppo, è costellata l’esistenza. Ne consiglio la lettura

Antonella Polenta

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